TRAME DI FUTURO

VERBALE PREMIO ARTE DONNA 2009
” TRAME DI FUTURO “
2° PREMIO EX AEQUO
Raffaela Maria Sateriale Titolo: Trame di futuro

La sigla grafica del video Trame di futuro visualizza l’intreccio dei fili di un telaio, schema di fatto dell’azione della performance su cui il lavoro s’incentra: l’arte prova a tessere le sue trame sulla terra, ma il futuro è un fuoco sacrificale per l’artista e la sua opera.

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è nato il mio primo iris...


Sinonimi: giaggiolo, iris di Firenze, giglio fiorentino, iride vera.
Nome botanico: IRIS FLORENTNA (sinonimo: I. pallida).Famiglia: Iridacee.Descrizione: pianta erbacea perenne con grosso rizoma dotato di molte radici, foglie verdi allungate e fusti cilindrici, che raggiungono anche un metro di altezza, alla cui sommità sbocciano fiori simmetrici con una struttura a tre petali interni eretti e tre petali esterni ricadenti, di colore diverso a seconda della specie: bianco con sfumature azzurre per I. florentina, violaceo per I. gemanica e lilla per I. pallida.Distribuzione: è originario delle regioni mediterranee orientali; si trova anche nel Nord dell’India e dell’Africa. La maggior parte degli iris in commercio sono di origine italiana: in Toscana la coltivazione dell’iris ha estese proporzioni.Altre specie: gli iris comprendono numerose specie tra cui prevalgono I. florentina e I. germanica. Altre usate per scopi medicamentosi sono I. verscolor e I. pseudacorus.I. florentina è la specie più pregiata e odorosa.Parti utilizzate per estrarre l’olio essenziale: il rizoma decorticato e essiccato (per distillazione in corrente di vapore si ottiene l’olio essenziale, o essenza concreta, che si solidifica a temperatura ambiente; da questa, allontanando con solventi l’acido miristico, si ottiene un’essenza assoluta).Componenti principali: acido miristico 85-90% (sostanza inodore che determina la solidificazione dell’olio), ironi (chetoni), aldeide benzoica.Profumo: legnoso di violetta, con tonalità dolci, fruttate e floreali; (nota di cuore).Colore: bianco (essenza concreta); giallo chiaro (essenza assoluta).Energia: yin.Simbologia planetaria: Luna, Saturno, Venere.Proprietà: la radice essiccata ha proprietà antidiarroiche, emollienti, espettoranti; per il costo elevato, l’iris viene utilizzato prevalentemente nell’industria profumiera.Indicazioni principali: profumeria (per la distillazione si usa quasi esclusivamente il prodotto toscano; con gli iris di altra provenienza si preparano polveri odorose).Avvertenze: L’olio essenziale (essenza concreta) e l’essenza assoluta, per il loro costo elevato, sono frequentemente adulterati o sintetici. Da utilizzarsi solo per uso esterno.
L’iris è un fiore dai molti significati, presente nella mitologia, nella storia, nell’arte, nella cultura. Il nome del fiore viene fatto derivare da quello di Iride, la messaggera degi dei: scendeva dal cielo lungo l’arcobaleno, rappresentato dai mille colori della sua veste, segno della cessazione del temporale, del ritorno della quiete della natura, degli elementi che si acuquietano; l’iris può esser turchino, blu, viola, giallo, bianco.Nella mitologia greca Iride è l’equivalente femminile di Hermes-Mercurio: accompagna le anime delle donne defunte nel regno dei morti (è lei, infatti, a sciogliere l’anima della regina Didone morente, come racconta Virgilio nell’Eneide). Per questo motivo i Greci piantavano fiori di iris sulle tombe. Dotato di grande fascino e bellezza, l’iris è anche un fiore inquietante, connesso con l’amore, ma anche con il sonno eterno. Insieme con le viole, le rose e i narcisi, questi fiori ricordano fin dall’antichità classica il binomio tra amore e morte.Pianta della Luna, l’iris cresce a volte nei fossati e nelle paludi; ama l’acqua, i luoghi solitari, l’ombra, rifugge la luce troppo viva. Si credeva che, dormendo all’ombra degli iris, si potesse subìre la loro malìa mortifera.Lo coltivarono gli Egizi, lo diffusero in Spagna gli Arabi. Si dice che fu portato in Francia da Carlo Magno. Luigi VII volle farne l’emblema del suo regno, vedendo durante una battaglia vittoriosa, così narra la leggenda, degli iris fioriti in un campo.Fu chiamaato ‘fleur de Louis’ per essere poi confuso con il fleur de lys, il fiore del giglio: così dal Medioevo si cominciò a considerare come fiore simbolo della monarchia francese il giglio e non l’iris.Anche la città di Firenze adottò come emblema un tipo di iris bianco dalle sfumature azzurre, che fu chiamato ‘giglio fiorentino’ (confuso poi con un giglio) e prese il nome botanico di Iris florentina.L’iris si ritrova anche in culture diverse da quella occidentale: in Giappone svolge un ruolo di purificazione ed è il simbolo primaverile protettore del corpo e dei lavacri.Il fiore è molto effimero, si apre verso Pentecoste, appassisce e si dissecca rapidamente. In compenso il rizoma sotterraneo è pieno di vita ed emette un nuovo germoglio. Nella pianta di iris vediamo la lotta di un essere vivente pieno di linfa ascendente e di forze plastiche contro i processi di disseccamento che accompagnano il fiore.La ‘verticale’ è la lienea d’azione sulla quale le energie della pianta, rappresentate dalla linfa vitale, salgono e scendono in modo speciale: si accumulano nel suolo, condensandosi nel rizoma carnoso, quindi salgono, si alleggeriscono e splendono nel ventaglio di foglie, nell’alto fusto e nel fiore; dopo una veloce fioritura ridiscendono, trasportando gli umori odorosi verso il basso, nella radice e abbandonando l’alto della pianta a un rapido disseccamento. E’ un gioco di salita e di discesa, di ristagno e di zampillamento, di inturgimento e di irraggiamento. L’iris è strettamente legato sia all’aria e alla luce sia al polo terrestre.E’ interessante osservare l’analogia esistente tra questi processi vitali della pianta e la figura mitologica di Iride, che scende dal cielo lungo l’arcobaleno per entrare nelle profondità della terra, negli Inferi, portandovi la sua veste iridescente.Queste tendenze plastiche e di movimento energetico all’interno della pianta ci danno ragione della analoga capacità del rizoma di iris di favorire il tono e il turgore dei tessuti cutanei: l’estratto di radice di iris è infatti utilizzato in formulazioni cosmetiche per l’idratazione della pelle. Quets pianta, inoltre, può crescere sia in terreni quasi paludosi sia asciutti e secchi; dimostra con il suo rizoma, di saper riequilibrare il metabolismo idrico, cioè quel pocesso che regola, nelle piante, il tasso di maggiore o minore umidità.Per queste sue caratteristiche è indicato per prevenire l’invecchiamento precoce della pelle. Il rizoma, essiccato e ridotto in polvere, è usato come polvere profumata per il corpo, stabilizzante per pot-pourri e per profumare la biancheria.Il rizoma essiccato veniva usato a scopi medicinali come rimedio espettorante ed emolliente per le affezioni delle vie aeree superiori e come antidiarroico nelle diarree infantili.
Impieghi dell’olio essenzialePer l’estrazione dell’olio i rizomi devono subire un invecchiamento di almeno tre anni, altrimenti risultano privi di profumo.L’olio essenziale è desinato alla profumeria di alta classe, insieme a fiori esotici, caldi, sensuali, per correggere aromi troppo delicati e per dare toni più acuti a bouquets troppo dolci (come la tuberosa o il gelsomino). Come altre essenze molto costose (gelsomino, tuberosa, rosa) si può reperire in commercio, a un prezzo abbordabile, in preparazioni diluite (pr esempio iris all’1%) in alcol.L’impiego in aromaterapia di queste preparazioni è necessariamente limitato, per motivi economici, all’aspetto olfattivo, come nota di profumazione. Per l’utilizzo cosmetico è consigliabile ricorrere, sinergicamente, ai prodotti a base di estratti di rizoma di iris, che rinforzano le naturali forze di rinnovamento della pelle, sostenendone la rigenerazione.Si tratta di una pianta che, dal punto di vista energetico e simbolico, richiama la polarità e il dinamismo tra vita e morte, tra tugore e disseccamento, tra energia radiante e conservativa; ha riconosciute proprietà dal punto di vista cosmetico; è chiaro quindi che si farà ricorso all’iris (in particolare il sesso femminile), quando questi processi di movimento, di elasticità e palasticità tendono venir meno, ossia in presenza di invecchiamento cutaneo precoce e nel periodo della menopausa. Non a casao il profumo di iris si armonoizza bene con essenze particolarmente affini alla donna: rosa, Salvia sclarea (indicate per la bellezza della pelle e anche nella fase della menopausa), violetta, minosa, ma anche con essenze legate a Saturno, che presiede ai processi di conservazione della materia (cipresso, cedro atlantico).
CuriositàLa sua struttura simmetrica a tre petali richiama i valori della saggezza, della fiducia e del coraggio; usando il profumo di iris si accrescerebbero in sé queste virtù. Come profumo ‘magico’ l’iris accentua l’equilibrio e l’armonia del carattere, infonde intuizioni e giudizi illuminati; allontana i disturbi causati dai cattivi influssi della Luna: dolori reumatici, angoscia e depressione. Aiuta ad attrarre l’amore

Breve biografia


BREVE BIOGRAFIA


Raffaela Maria Sateriale nasce a Muri nel Cantone svizzero di Argovia il 7 agosto del 1964. Poco più che bambina si trasferisce nel Sud d'Italia dove esprime i primi rudimenti dell'arte pittorica tra i paesaggi della campagna di Avellino. È il maestro elementare che ne intravede le capacità e la incoraggia a perseguire la passione. Dodicenne si trasferisce nella provincia di Pisa in Toscana ed inizia una fase introversa che la vede confrontarsi con la superficie pittorica nell'espletamento della propria ribellione ai sistemi costituiti ed alla società che le impediscono una libera espressione dell'essere. Non tarda il primo cimento con gli oli su tela a 14 anni che si traduce in sagome sinistre ed in panorami allucinati. L'istinto autonomo e la creatività dirompente si concretizzano presto nell'iniziativa imprenditoriale. Ininterrotta è la teoria di paesaggi stravolti e stravolgenti: nebulose collinari, burrasche dirompenti, orridi tenebrosi. La vita di Raffaela è all'ennesima svolta che la porterà in Africa ad intraprendere il ruolo di consulente della qualità produttiva per prestigiose multinazionali tessili italiane e straniere. Sono gli illimitati paesaggi magrebini e presahariani che la conducono attraverso sperimentazioni cromatiche e materiche. Il ritorno in Italia sancisce la maturità umana e artistica di Sateriale. La produzione diventa eclettica e sorprendente, condensa un percorso che non vuole trovare cliché routinari ma che identifica nella sperimentazione senza limiti la propria novità creativa. L’Oriente affiora nelle superfici smaltate, nei profili e nei ritratti delle Armonie, bianche silhouette femminili che caratterizzano angoli intimistici o paesaggi notturni. Ottimismo puro e progressivo ? Banali esternazioni di stati d'animo ? Nulla di più sbagliato. Da ogni particolare si avverte ancora una sottile inquietudine: le braccia si alzano e si avvolgono attorno al capo pensoso. L'Armonia è assorta e rimarca un disagio latente e quasi ossessivo: un nastro nero o rosso si avviluppa come la congerie di pensieri con la quale ciascuno di noi è abituato a convivere. Ma Sateriale non si accontenta e procede nell'approfondimento soggettivo con un procedimento inverso. Riproduce infatti contesti immaginari che chiama 'fondali dei miei pensieri', quasi che nel reticolo meandriforme delle proprie dinamiche interiori si annidassero altre speranze e inquietudini. E le ardite coloriture, su cui si ergono con stupefacente plasticità i reticoli, ci danno modo di ideare infiniti altri mondi possibili. La donna è riuscita a comunicarci il proprio mondo, a farci conoscere meglio una parte di sé e di noi stessi.




Roberto Russo